STORYSELLING - DISEGNARE, SCRIVERE, PUBBLICARE LIBRI PER L'INFANZIA
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Veronica "Veci" Carratello nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

16/3/2017

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Picture"Freezer", Bao Publishing, 2016
Durante la scorsa estate abbiamo notato un suo graphic novel tra gli scaffali di una libreria, l'abbiamo comprato, l'abbiamo letto e ci è piaciuto tanto che siamo corse ad intervistarla (strappandole anche la promessa di una futura dedica): vi presentiamo Veronica Carratello, in arte Veci!

1- Ok, sei un'illustratrice. Ma, di mestiere, cosa fai?
A questo proposito posso solo rispondere con una vignetta che ho fatto l’anno scorso su come la gente o la propria famiglia percepisca questo settore (la trovate qui in basso! ).
In realtà nasco come fumettista e, da qualche anno, mi sto dedicando anche all’illustrazione. Ho lavorato anche come colorista per Zagor (Sergio Bonelli Editore). Diciamo che ruoto intorno al settore.  

Picture
Veci, "Il mio percorso in pillole", 2016
PicturePoster "The Royal Tenenbaums" remake, This is not a love song, 2016
2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Mi sveglio verso le 10.00 e vado nel mio studio (che è a casa mia, in mansarda), accendo la radio e passo il resto della giornata al computer a disegnare e aggiornare i miei canali social. Cerco di postare tutti i giorni sulla mia pagina facebook, tumblr e instagram.
Poi vado in piscina per rimediare ai danni che mi ha causato la postura curva. Ultimamente sto riprendendo a studiare inglese.

3- Con cosa nutri la tua creatività?
La realtà è già di per sé fonte di ispirazione. Ascolto musica, guardo film, leggo fumetti e libri, spulcio i blog di artisti che ammiro, guardo foto suggestive e viaggio. 
Nutro la mia creatività anche con diversi hobbies: suono la chitarra, realizzo spille di legno dipinte a mano, amigurumi all’uncinetto e a volte mi diletto con degli origami 3D (quando non mi fanno perdere la pazienza).

4- C'è qualcosa che vorresti dire alla te stessa del passato?
Brava che non hai mollato, ma preparati che il cammino sarà duro e tortuoso.

Picture
"The Royal Tenenbaums" remake, This is not a love song, 2016
Picture"Black Mirror", Badtaste/Netflix, 2016
5- Una domanda a piacere!
Qual è il motto che più ti rispecchia?
“Se puoi sognarlo, puoi farlo!” di Walt Disney: con determinazione e passione nessun obiettivo è impossibile.
​

Anche noi riteniamo che passione e determinazione siano fondamentali per raggiungere i propri obiettivi e auguriamo a Veronica una favolosa carriera!
​Per seguire il suo lavoro, ecco qui le sue coordinate: pagina facebook, portfolio.

Noi, invece, vi lasciamo con la promessa di una nuova sficcanasata il terzo venerdì di maggio.
Nel frattempo, come in ogni inizio di primavera, qui a StorySelling siamo in pieno fermento con la progettazione delle nostre prossime attività.
​Non vediamo l'ora di raccontarvi tutto! 

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Fabio Mancini nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

20/1/2017

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Cari amici, eccoci di ritorno con la prima sficcanasata del nuovo anno! Questa volta abbiamo contattato un illustratore emergente che ci piace davvero moltissimo e che, ne siamo certe, colpirà anche voi con il suo tratto sicuro e personalissimo. Oggi parliamo con Fabio Mancini!
Picture
"Il libro della giungla", De Agostini
Picture"Icaro", test per De Agostini
1- Ok, sei un illustratore. Ma, di mestiere, cosa fai?
Faccio l'illustratore a tempo pieno, da non molto tempo. Il mio primo contributo per un libro non ha più di un paio d'anni, è solo negli ultimi mesi che il flusso di lavoro è diventato costante quanto consistente.

2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Non è molto movimentata: mi sveglio relativamente presto, preparo la colazione, rispondo alle mail e inizio a disegnare. Quando non ho scadenze troppo opprimenti leggo mezz'ora prima di iniziare a lavorare, o guardo un paio di episodi di qualche serie animata. Idealmente mi imporrei di terminare la mia giornata lavorativa alle diciotto e trenta esatte, non succede mai.

3- Con cosa nutri la tua creatività?
Con le storie, che vengano dai libri, dalle serie tv, dai fumetti o dai film poco importa. L'importante è che ci siano, che siano tante e che siano belle.

Picture
"Cuore", Edizioni EL
Picture"The emperor's new clothes"
4- C'è qualcosa che vorresti dire al te stesso del passato?
Gli vorrei dire di preoccuparsi di meno, ma so che non mi ascolterebbe.

5- Una domanda a piacere!
"C'è vita dopo la morte?"
Vado con la domanda di scorta.
"Cosa vorresti illustrare?"
Una storia di pirati, non chiedo altro, datemi i pirati, voglio i pirati, chiedo i pirati.

Noi ci uniamo alla richiesta, vogliamo leggere una storia di pirati illustrata da lui! Se ne avete una, correte sul suo sito e scrivetegli :)
​La Tana delle Ficcanaso torna da voi il terzo venerdì di marzo. Vi aspettiamo!
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Elisa Macellari nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

18/11/2016

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Eccoci di ritorno per l'appuntamento finale del nostro 2016 con le interviste. Questo novembre abbiamo voluto ficcanasare negli affari di Elisa Macellari, talentuosa illustratrice che lavora a progetti sia per bambini che per adulti e che ci ha colpite per la freschezza del suo tratto e per il sapiente uso del colore. Eccola qui!
Picture
Elisa Macellari, "Capuchin monkey", 2016
PictureElisa Macellari, "Down to the last detail", Plansponsor, 2015
​1- Ok, sei un'illustratrice. Ma, di mestiere, cosa fai? 
Fortunatamente è proprio il mio lavoro. Da mattina a sera, da cinque anni ormai.
Collaboro con riviste e case editrici sia per l'infanzia che per adulti. Settimanalmente illustro la posta del cuore di Donna Moderna.

2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Gran parte del tempo alla scrivania, tra foglio, matita e computer. E' la mia condizione ideale.
Controllo le email e mi faccio le scalette con le scadenze. Mi aiuta ad organizzare il lavoro.

3- Con cosa nutri la tua creatività?

Di tanta arte. Di viaggi. Di grandi chiacchierate e passeggiate con il mio compagno.
Andare a mangiare cinese in Paolo Sarpi (la Chinatown di Milano) con gli amici. Di musica tamarra americana.
Di letture, soprattutto racconti e ultimamente di graphic novel.


Picture
Elisa Macellari, "Explorer", Mi Ami Festival, 2015
PictureElisa Macellari, "Latte + Ghiaccio", Gelati Fanzine Festival, 2016
4- C'è qualcosa che vorresti dire alla te stessa del passato?
Elisa, potevi capire prima di voler fare l'illustratrice!
Ma dopotutto hai fatto bene a fare altre esperienze lavorative. Hanno formato e alimentato quello che sei oggi.

5- Una domanda a piacere!
Che tipo sei? Riservata e poco capace di gestire situazioni con tanta gente.
Parlo poco di me ma credo anche che le immagini aiutino a tirare fuori quello che sentiamo.
Mi piace che rimangano misteriose ed evocative, che non svelino troppo e lascino spazio all'immaginazione.

Non sappiamo voi, ma noi siamo rimaste completamente rapite dalle immagini di Elisa!
Vi invitiamo perciò a visitare il suo sito e a seguire le sue news sulla sua pagina Facebook, siamo certe che rapirà anche voi :)

La Tana delle Ficcanaso va già in pausa natalizia e si prepara per il terzo venerdì di gennaio: non mancate!

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Guia Risari nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

16/9/2016

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Amici, eccoci qui per un definitivo ritorno alla nostra routine! C'è intorno a noi chi brontola qui e là per un'estate bruscamente in chiusura, ma noi non potremmo essere più felici di riprendere a fare domande sciocche ai nostri illustratori, editori e scrittori preferiti. Ed è proprio una scrittrice a farci compagnia in questo settembre dal clima capriccioso: se, per sfuggire alle piogge settembrine, vi rifugerete in libreria, troverete certamente una valanga di suoi libri freschi freschi di stampa. Ecco a voi Guia Risari!
Picture"Il viaggio di Lea", Einaudi Ragazzi
1- Ok, è una scrittrice. Ma, di mestiere, cosa fa?
Di mestiere faccio questo, integralmente, 24 ore su 24, anche quando dormo, anche quando mangio, passeggio, leggo, parlo, ascolto. In testa, se non in mano, ho sempre un invisibile taccuino su cui annoto ciò che mi colpisce, mi stupisce, mi fa soffrire o ridere, quel che non capisco e che incide un grosso punto di domanda nella mia coscienza. Credo che molto nasca da lì e da tutti questi appunti.

2- Ci racconta come si svolge una sua giornata-tipo?
Mi sveglio (sempre abbastanza a fatica, soprattutto dopo un bel sogno), faccio colazione ascoltando la radio e, se sono in forma, mi dedico alla ginnastica, oppure a una lunga passeggiata nel parco. Poi leggo o scrivo fino all’ora di pranzo. Ascolto ancora la radio. Riprendo a leggere o a scrivere. A volte faccio un giro in canoa sul fiume, sbrigo un po’ di corrispondenza, telefono agli amici. La sera vado al cinema o, se c’è qualcosa di bello, a teatro oppure vedo un amico, un’amica e parliamo come due torrenti in piena. Questi sono i giorni miei. Nei giorni in cui incontro i bambini o gli adulti, invece, la mia giornata non è più tipo e tutto può succedere: di solito, comunque, lo scambio è così intenso e pieno da lasciarmi stordita per un po’ e magari farmi nascere una nuova storia. 

Picture"La porta di Anne", Mondadori
3- Con cosa nutre la sua creatività?
Tutto. Anche dormire perché, con un po’ di fortuna, sogno storie strutturate in storie e tengo per l’appunto un quadernetto sul comodino per annotare la vicenda. Ogni esperienza, piccola o grande che sia, può fornire uno spunto. Una lettura, un film, un incontro, un viaggio, una visita, una festa; anche un dolore e il famigerato vuoto, quei momenti di sospensione e di noia, da cui possono emergere vere meraviglie. Non bisogna aver paura di affrontare i lati più penosi della vita perché contribuiscono a dirci qualcosa di importante.

4- C'è qualcosa che vorrebbe dire alla se stessa del passato?

Vorrei essermi detta non una, ma cento cose. Di stare attenta a non perdere borse, chiavi, magliette, calze e tante altre cose che ho seminato per strada. Di non tagliarmi i capelli. Di non usare gli scarponi lisi per arrampicarmi su una roccia verticale. Di non scendere da un costolone ghiacciato con gli sci. Ma soprattutto di parlare di più alle persone che ho amato.

Picture"Il volo della famiglia Knitter", Bohem Press
5- Una domanda a piacere!
Perché si odia?

Noi speriamo tanto che la nostra intervista a Guia vi spinga a cercare il suo nome tra gli scaffali della vostra libreria preferita. Se volete saperne di più su di lei e tenere sott'occhio le sue ultime uscite, potete consultare il suo sito.
​
La Tana delle Ficcanaso vi dà appuntamento al terzo venerdì di novembre per l'ultima intervista dell'anno: chi ci sarà a farci compagnia?

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Sara Gavioli nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

15/7/2016

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Questo luglio rovente sembra non darci tregua e noi, accaldate come siamo, riusciamo a trovare comunque le forze per farci i fatti degli altri. Questa volta tocca a Sara Gavioli, giovane e bravissima illustratrice italiana che ha già all'attivo moltissime pubblicazioni interessanti. Conosciamola meglio insieme!
PictureInterno da "La vida es sueño", Eli Edizioni
 ​1- Ok, sei un'illustratrice. Ma, di mestiere, cosa fai?
L'illustratrice, appunto! Disegno le illustrazioni che andranno su libri, albi illustrati, dépliant, brochure, giornali, etc... e quando ho l'occasione disegno sui muri (sono anche una decoratrice d'interni). Mi piace molto disegnare su grandi spazi con i pennelli, visto che normalmente  lavoro su piccole dimensioni, tagliando cartoncini o disegnando a computer.
​
2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Allora, di solito mi alzo prima della sveglia, grazie al cane del primo piano che abbaia sempre alle otto. Faccio colazione con la radio, prendo il mio bus preferito e vado a lavorare in uno studio che condivido con altri sei illustratori, dal quale si ha una bellissima vista su un giardino fiorito (n.d.ficcanaso: Sara parla del bellissimo Atelier Le Canapé). Passo praticamente tutta la mia giornata lì, se c'è il sole faccio un picnic in  pausa pranzo dentro un giardino pubblico, con la mia amica/collega/compagna di avventure e sventure Laura, e continuo a lavorare fino a cena. Poi dipende, vado al cinema, al circo, a un concertino, a fare un picnic sul fiume, o a letto.

Picture
Interno da "Per un filo di fumo", Biancoenero Edizioni
PictureCopertina per "La governante", Orecchio Acerbo Editore
3- Con cosa nutri la tua creatività?
Come tutti, cerco di dare da mangiare alla mia mente andando al cinema, alle mostre, in biblioteca… O semplicemente passeggiando con il naso all'insù e gli occhi sempre attenti a nutrire la mia fantasia. Tutto può essere fonte di ispirazione, ogni cosa che vediamo/viviamo, ci influenza, la rielaboriamo e la riproduciamo in altre forme.

4- C'è qualcosa che vorresti dire alla te stessa del passato?
Cara Sara, cerca di studiare tutte le lingue possibili quando hai la possibilità di farlo a scuola... i corsi dopo sono cari, e il cervello impigrito. Se no arrivi a 32 anni mescolando tre lingue in una sola frase, senza saperne davvero bene nessuna!

5- Una domanda a piacere!
Hai chiuso il gas? Me lo chiedo ogni santa volta che esco di casa.

Vi invitiamo a conoscere meglio Sara visitando il suo sito o il suo blog.
La Tana delle Ficcanaso, invece, vi dà appuntamento al terzo venerdì di settembre!
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Francesca Chessa nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

20/5/2016

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Picture"Ce livre est pour toi", Lirabelle
Cari amici, non sia mai che ci si dimentichi della nostra sficcanasata bimestrale! Questa volta abbiamo deciso di presentarvi la nostra amica Francesca Chessa, in previsione dell’interessante workshop che terrà da noi durante il primo weekend di giugno. Manca pochissimo e noi siamo davvero troppo emozionate :)
Conosciamola meglio insieme!

1- Ok, sei un'illustratrice. Ma, di mestiere, cosa fai?
Di mestiere, per ora, faccio proprio l'illustratrice. Tengo anche corsi e workshop sul colore in varie scuole come lo IED a Torino, il MiMaster a Milano e Ars in Fabula a Macerata. Tengo laboratori sia con bambini sia con adulti... e il prossimo giugno non vedo l'ora di tenere un workshop sul colore proprio lì da voi, presso l'associazione StorySelling! Ma principalmente illustro.

Picture
"Elliot's Arctic Surprise", Frances Lincoln Children's Books
2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
La mia giornata tipo inizia alle 7. Scrivo il mio diario, faccio colazione con Luca (mio marito, che mi sopporta da x anni). Faccio un giro di email e inizio a lavorare. Abitualmente mi sintonizzo su Deezer e ascolto musica. Nei momenti di crisi creativa vado in giro per la casa, gironzolo su YouTube, leggo i gossip sui miei attori preferiti, cerco film per distrarmi, vado su Pinterest... ricomincio a lavorare.
Pranzo verso le 13 o giù di lì e dopo ricomincio. Solitamente a metà pomeriggio sono già indietro di tutto e sono nervosa. Ricomincio a smanettare su YouTube. Verso le 19 mi sento vispa come un grillo ma ho fame e quindi vado a preparare la cena. Alle 21-22 decido che l'indomani farò meglio e vado a dormire con un buon libro.
Picture"Ce livre est pout toi", Lirabelle
​3- Con cosa nutri la tua creatività?
La mia creatività la nutro con la lettura di tutto quello che mi capita sottomano. Sono onnivora. Non ho nessun pregiudizio e quindi qualsiasi cosa va bene: da Diabolik a Kafka. Sono dell'idea che si possa imparare da chiunque e a qualsiasi livello letterario. Al cinema ho lo stesso modo di pensare: posso vedere Batman di Nolan come un film dei fratelli Dardenne ed essere felice.
Immagini, immagini, immagini... ho dei periodi ossessivi: ad esempio, in questo periodo, mi sono entusiasmata con le copertine del New Yorker e su Pinterest non faccio altro che cercarle.
Cerco anche di visitare più mostre possibili. Sono fortunata ad abitare a Torino, ho così la possibilità di visitarne un buon numero tutti gli anni. Se posso, quando so che c'è una certa mostra in un qualche posto raggiungibile facilmente, mi piace ritagliarmi qualche giorno ed andare a visitarla.

4- C'è qualcosa che vorresti dire alla te stessa del passato?
Alla me stessa del passato direi di disegnare di più e magari provare anche con il mondo del cinema. Penso che mi potrebbe piacere il montaggio: mi piace mettere insieme pezzi già fatti, giocare con le immagini e trovare incastri particolari. 

Picture
Cartolina realizzata per Unicef
Picture"Elliot's Arctic Surprise", Frances Lincoln Children's Books
5- Una domanda a piacere!
Chi avresti voluto conoscere come artista del Novecento?
Matisse! 

Speriamo di farvi cosa gradita comunicandovi di avere ancora qualche posto disponibile per il workshop di Francesca, che sarà incentrato sulla ricerca e l’individuazione della nostra unica e personalissima cartella colore: per ogni ulteriore informazione vi invitiamo a dare un’occhiata a questa pagina o a scriverci all’indirizzo storyselling.lab@gmail.com.


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Alice Brière-Haquet nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

18/3/2016

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Cari amici, eccoci di nuovo qui per un nuovissimo appuntamento con la nostra rubrica bimestrale La Tana delle Ficcanaso. Questa volta abbiamo catturato una brillante scrittrice francese, Alice Brière-Haquet, che abbiamo scoperto essere una piacevolissima chiacchierona! Eccola qui!
Picture"Nuvola", Kite Edizioni
1- Ok, è una scrittrice. Ma, di mestiere, cosa fa?
Scrittrice appunto, che significa che scrivo un po’, che poi contatto gli editori, li richiamo, leggo contratti, li discuto, riscrivo, seguo il progetto, lo valido, rispondo a un sacco di email, organizzo incontri, incontro ragazzi, partecipo alle fiere del libro, firmo, faccio fatture, richiamo per le fatture non pagate, spiego il nostro statuto alle istituzioni… fare la scrittrice è un lavoro poco sexy! Ma anche entusiasmante perché è un mondo dinamico, creativo, e ricco di bella gente.

2- Ci racconta come si svolge una sua giornata-tipo?
Mi sveglio presto, alle 5, per godermi 2 ore di assoluta tranquillità. Poi, per un’oretta, torna il dolce caos della famiglia, e il mio tavolo di studio diventa tavola per la colazione. Alle 8 riprendo il mio spazio fino alle 16, tempo in cui scrivo e faccio tutto quello che ho detto prima. Mi prendo una pausa alle 11 per andare a correre, una alle 13 per il pranzo, e se mi stufo prima o dopo, studio un po’ il violoncello. Il resto del tempo faccio la mamma, l’innamorata, l’amica, la studentessa e anche, ogni tanto, la pigra.

Picture
"La gabbia", Bacchilega Junior
Picture"Mme Eiffel", Frimousse
3- Con cosa nutre la sua creatività?
Sto sviluppando una vera e propria teoria su quell’argomento, e sono contenta di darvene l’anteprima ^_^ Avete il diritto di saltare il paragrafo…

Secondo me, ci sono tre cose che nutrono la creatività : 1. la propria interiorità, ossia le emozioni che accumuliamo, 2. il mondo che ci circonda, quello in cui viviamo, nella vita di tutti i giorni o nei giornali, e 3. l’arte, che è la visione di un'altra persona, un alter ego, un “altro io”, l’artista che ha la capacità di rendere visibile il suo mondo interiore o esteriore. Guardando la storia dell’arte, queste tre fonti danno tre tipi di artisti: i lirici, gli storici e i meta-testuali. Ovviamente, ci sono quelli bravi in tutti e tre, tipo Proust. Io sono più lirica, e un po’ meta-testuale. Non sono molto brava col mondo esterno: sono poco osservatrice e mi manca l’empatia, preferisco ragionare su concetti.

4- C'è qualcosa che vorrebbe dire alla se stessa del passato?
Mi piacerebbe tantissimo dire alla bimba che ero di non preoccuparsi, che i broccoli hanno diritto, un giorno, a un bel paio di ali. E di non ascoltare quelli che dicono che l’infanzia è la migliore parte della vita. Non è per niente vero, è solo gente che non osa godersi la propria libertà. Non posso dirlo a questa bimba, allora cerco di dirlo ai bimbi di oggi. Ma non so se mi sentono, ci sono troppe grida intorno. Trovo il mondo molto ostile ai piccoli, e non sto parlando di ragazzi soldato ma della violenza insidiosa della scuola o della famiglia…

Picture"Tchon Tchon Bleu", éditions MeMo
5- Una domanda a piacere!
​Grazie, molto gentile, la prendo al volo: avreste qualche consiglio di libri italiani da tradurre in francese? Avevo tradotto Cion Cion Blu di Pinin Carpi un paio di anni fa e mi era piaciuto tantissimo... vorrei ricominciare!
(Fatevi sotto e scriveteci cosa consigliereste ad Alice!)

Alice vi aspetta sul suo blog con tutte le sue interessanti novità!
Noi, invece, oltre ad invitarvi come sempre a rileggere le vecchie interviste qui, vi chiediamo di restare sintonizzati: molto molto presto annunceremo tra queste pagine un'importante novità che ci riguarda!


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Marco Somà nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

15/1/2016

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Cari affezionati, eccoci di ritorno con la nostra rubrica preferita e con la prima intervista di questo nuovo anno. Come gli iscritti alla nostra newsletter già sapranno, lo staff di StorySelling è al momento al lavoro su nuovi progetti per il 2016. Per questo motivo, seppur un po' a malincuore, abbiamo deciso di trasformare La Tana delle Ficcanaso in una rubrica bimestrale anziché mensile. Questo significa che continueremo a impicciarci delle vite altrui, ma un mese sì e uno no :)
Cominciamo questo 2016 con uno dei nostri illustratori preferiti, autore di immagini di tale bellezza che non possiamo proprio resistere e vogliamo chiedergli di raccontarci qualcosa di sé. Ecco a voi Marco Somà!
Immagine
"Il momento perfetto", Fragatina, 2015
PictureMarco Somà, "Gazzella"
1- Ok, sei un illustratore. Ma, di mestiere, cosa fai?
Come dice mia nipotina Alice disegno storie tutto il giorno.
​

2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Mi alzo al mattino prima che la sveglia si metta a correre per casa visto che non l’ho sentita per le tre volte precedenti; mi faccio il caffè, dò da mangiare ad Indiana, rispondo alle mail e mi metto a disegnare per il resto della giornata. Quando non ho dei ritmi serrati di lavoro faccio lunghe passeggiate pomeridiane col cane in mezzo alla natura.

3- Con cosa nutri la tua creatività?
​
Nutro la mia creatività con tutto ciò che riesco a vedere: film, mostre, fumetti, libri, graphic novel, ma anche musica e concerti. Una cosa che aiuta è anche visitare nuovi luoghi.​

Immagine
"Il richiamo della palude", Kite 2016
PictureMarco Somà, cover Andersen 2014
4- C'è qualcosa che vorresti dire al te stesso del passato?
Ascolta di più te stesso ed il tuo istinto e meno ciò che dicono gli altri.

5- Una domanda a piacere!
Ho dato da mangiare ad Indiana?

Se ancora non l'avete fatto vi invitiamo a visitare il blog di Marco e a perdervi nelle sue delicate atmosfere. Noi invece, oltre a ringraziarlo per la sua gentilezza, gli facciamo tanti auguri: sì, perché proprio oggi è il suo compleanno!
​
La Tana delle Ficcanaso vi dà appuntamento al terzo venerdì di marzo: giusto una ricarica di fatti altrui ad un soffio dalla Fiera del Libro di Bologna!

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Gianluca Garofalo nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

18/12/2015

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Picture"Macaco", copertina dell'Annual della Mostra Illustratori (Fiera del Libro di Bologna, 2000)
Carissimi e carissime, rieccoci per chiudere in bellezza la settimana lavorativa con l'ultima intervista del 2015. Questo mese ci siamo fatte rapire dalle meravigliose atmosfere degli acquerelli di Gianluca Garofalo, un professionista che seguiamo piacevolmente da qualche anno non solo per la sua indubbia bravura, ma anche per la sua generosità nel condividere e chiacchierare con i colleghi. Le chiacchiere, però, non sono mai abbastanza e vogliamo saperne di più! Anche voi? Bene, allora gustiamoci insieme l'ultima sficcanasata dell'anno :)

1- Ok, sei un illustratore. Ma, di mestiere, cosa fai?
Mi occupo di scomposizione molecolare delle particelle Z-omega all'interno del programma di ricerca di forme di vita su Marte. Sono, in effetti, un bio-ingegnere della NASA. A volte sono anche un astronauta, un pompiere, un ladro e un poliziotto. All'occorrenza, cowboy ed esploratore.

2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Sveglia abbastanza sul presto, comunque, visto che la cosa è piuttosto variabile, non oltre le otto. Caffè. Svolgo alcune delle funzioni casalinghe che divido con mia moglie. Entro nello studio (si, ho lo studio attaccato a casa… quasi parte di essa) e comincio a ragionare sul da farsi. Quindi faccio ciò che vi è da fare e, generalmente, si tratta di iniziare, continuare, completare, delle illustrazioni. Ad una certa ora esco a fare un po' di spesa per il pranzo e per la cena. Preparo il pranzo per me e la mia famiglia e gioco con l’orrenda cagnaccia gialla (n.d.ficcanaso: lui la chiama "orrenda" ma, vi assicuriamo, è tutto il contrario!). Quest'ultima cosa, in realtà, è costantemente distribuita in tutta la giornata. Caffè. Torno nello studio e continuo a lavorare fino a sera, quando preparo la cena e, via dicendo, fino a quando me ne vado a dormire.

Immagine
"Ulysses"
Picture"Moby Dick"
3- Con cosa nutri la tua creatività?
Con tutto. Con gli amici, con la mia famiglia, con la cagnaccia e con l'osservazione costante e piacevole del lavoro di colleghi e di artisti di vario genere.

4- C'è qualcosa che vorresti dire al te stesso del passato?
Si. Gli direi di scegliere meglio, di lavorare meglio e di osare di più.

5- Una domanda a piacere!
Hum… posso parlare del rapporto tra Uomo e Divinità in Leonardo, Michelangelo e Caravaggio?
​
Nel ringraziare Gianluca per la sua disponibilità, vi ricordiamo che potete leggere tutte le interviste precedenti ai nostri meravigliosi ospiti qui.
​La Tana delle Ficcanaso vi dà appuntamento al terzo venerdì di gennaio: chi sarà il primo ospite del 2016?


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Davide Calì nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

20/11/2015

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Cari amici, esattamente un anno fa, nel novembre del 2014, si concludeva il primo ciclo di workshop StorySelling Lab. Festeggiamo insieme un anno da quella data invitando nella nostra tana lo scrittore e fumettista che chiuse l'evento che segnò la nascita di StorySelling: oggi ci facciamo i fatti di Davide Calì!
Picture"Quando un elefante si innamora", di Davide Calì e Alice Lotti, Kite Edizioni
1- Ok, sei uno scrittore. Ma, di mestiere, cosa fai?
Scrivo libri per bambini e fumetti. Collaboro con una decina di case editrici contemporaneamente ad altrettanti progetti, in Francia, Portogallo, Stati Uniti, Canada e Italia. Ogni tanto scrivo storie per la presse jeunesse, cioè le riviste che in Francia escono mensilmente in edicola, con fumetti, racconti e giochi. Al momento sto lavorando anche a un film e una serie TV. Poi come autore tengo diversi workshop indirizzati a chi vuol fare il mio stesso lavoro. Da due anni sono anche “schedato” come professore allo IED di Torino dove seguo le classi di illustrazione.

2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Mi alzo presto, scendo a fare colazione nella hall dell’hotel, poi verso le 8 qualcuno viene a prendermi per portarmi in qualche scuola. Di solito ho 3-4 incontri al giorno. Nel week end sono a qualche salone dove si dedica tutto il giorno. Quando sono in tour ho tempo per dedicarmi al lavoro perlopiù nel tardo pomeriggio o la sera. In viaggio scrivo un po’ ovunque, perlopiù in aereo, negli aeroporti, in TGV. Ma la scrittura “creativa” occupa poco del mio tempo. Scrivo molto ma sono anche veloce. La maggior parte del tempo va nel seguire i progetti, gli storyboard che avanzano piano piano (per fare un libro ci vuole circa un anno), i testi che vanno modificati secondo le richieste dell’editore. Poi c’è tutta la parte amministrativa che è un po’ noiosa e che accumulo finché non ne posso più e devo farla per forza. Poi la comunicazione, le interviste, ecc. Le mie giornate sono piuttosto incasinate e difficilmente riesco a fare quello che volevo. Ho delle liste settimanali di cose da evadere ma poi c’è sempre qualche urgenza che prende il sopravvento. In tutto questo anche il cazzeggio ogni tanto prende il sopravvento per cui mi faccio un giro in skate, guardo un episodio di Avengers o Panique au Village oppure faccio una partita a Super Tux Kart o a Red Eclipse cercando di centrare più androidi possibile.
Immagine
"Un giorno, senza un perché", di Davide Calì e Monica Barengo, Kite Edizioni
3- Con cosa nutri la tua creatività?
Principalmente con il viaggio. Cambiare continuamente di panorama e incontrare sempre gente nuova penso aiuti la mente a non fossilizzarsi sulle abitudini. O almeno credo che questo sia quello che succede a me. Poi ci sono i film, le serie TV, i fumetti, la lettura in genere, i videogiochi, il cazzeggio su internet, l’arte moderna, la ricerca continua di nuovi illustratori e di nuove passioni. 
Nel cazzeggio su internet mettici anche un po’ di studio, sui temi più disparati: dal bondage alla storia della patata. Ultimamente mi sono dato allo studio dell’assiro. Mi serviva per un fumetto ma spesso studio cose a caso, solo per alimentare la mia curiosità.
Picture"I didn't do my homework because", di Davide Calì e Benjamin Chaud, Chronicle Books
4- C'è qualcosa che vorresti dire al te stesso del passato?
Non saprei. Forse “Non prendere la pizza ai funghi!”. Avevo 14 anni, eravamo in campeggio e dopo quella pizza ai funghi ho passato la notte con atroci dolori di stomaco e la testa nel water. 
Penso di aver visto diversi santi scuotere la testa seduti su una nuvoletta. Ciò però non ha minimamente scosso il mio radicato ateismo. In seguito, incurante del pericolo, ho continuato ad ordinare pizza ai funghi (ma ora che ci penso, non tanto spesso).

5- Una domanda a piacere!
Perché ti sei piastrata i capelli? Mi piacevi molto di più con i riccioli! Non farlo mai più!
(Una StorySellinghina arrossisce... fino alla punta dei capelli!)

Se lo scorso anno vi siete persi l'intervento di Davide a StorySelling Lab o avete voglia di rivederlo, trovate la prima parte del suo intervento qui e la seconda parte qui. Noi vi diamo appuntamento al terzo venerdì di dicembre per la sficcanasata di fine anno e vi invitiamo a leggere le sficcanasate precedenti qui.

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Fausta Orecchio nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

16/10/2015

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Picture"Il leone e l'uccellino", Marianne Dubuc, Orecchio Acerbo Editore
Carissimi amici, l'autunno è finalmente giunto e noi, anziché dedicarci ad un meritato letargo dopo le fatiche estive, siamo più attive che mai. Quest'oggi, per la nostra rubrica mensile La Tana delle Ficcanaso, vi proponiamo un altro dei nostri ospiti a StorySelling Lab durante lo scorso anno. Si tratta di un'aspirante matematica e musicista, fondatrice di una delle nostre case editrici preferite e con cui l'incontro durante l'ottobre del 2014 è volato via davvero troppo in fretta. Ci rifacciamo porgendole le nostre cinque domande da ficcanaso. 
Direttamente dalla Orecchio Acerbo Editore, ecco Fausta Orecchio!

1- Ok, è un editore. Ma, di mestiere, cosa fa?
L’editore, appunto. E il grafico, che è la mia professione da quando ero molto giovane. L’editore è venuto dopo, alla fine del 2001. Poi, nei ritagli di tempo –ma quotidianamente- faccio la casalinga. Ma non troppo bene.

2- Ci racconta come si svolge una sua giornata-tipo?
Difficile… le giornate sono quasi tutte abbastanza diverse. Ogni mattina mi organizzo la giornata a seconda delle urgenze. In ordine sparso, direi: guardo gli andamenti delle vendite sul sito del nostro distributore; rispondo alle e-mail; guardo le proposte che ci arrivano e ne discuto con gli altri in redazione; preparo le schede per la promozione libraria; lavoro al piano editoriale; aggiorno il nostro sito e preparo la newsletter mensile di Orecchio Acerbo; inserisco dei post sulla nostra pagina Facebook; faccio qualche traduzione (se si tratta di libri francesi); mi occupo della grafica di un libro; vado in tipografia a seguire la stampa; registro le fatture delle vendite e delle spese; mi faccio qualche partita a Spider; quando mi viene richiesto lavoro a un progetto grafico su committenza; scrivo qualcosa -come sto facendo ora-; passo la scopa elettrica per raccogliere i peli di Ciro; faccio il bucato e stiro (la domenica); cucino; faccio i piatti -non sempre-; pulisco i fornelli, una mia assoluta fissazione. 
Picture
La classe di Fausta Orecchio a StorySelling Lab (2014)
Picture"L'isola", Armin Greder, Orecchio Acerbo Editore
3- Con cosa nutre la sua creatività?
Con la curiosità.

4- C'è qualcosa che vorrebbe dire alla se stessa del passato?
Alla me stessa di sedici anni: coraggio, passerà.

5- Una domanda a piacere!
Qual è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro?
Quando trovo un bel libro.
​
Invitandovi a sfogliare il catalogo di Orecchio Acerbo (oltre ottanta titoli e numerosissimi riconoscimenti per il suo impegno nel rinnovamento dell'editoria per ragazzi in Italia) vi segnaliamo qui le interviste ai nostri amici illustratori, scrittori ed editori pubblicate durante i mesi scorsi e vi lasciamo con un promemoria: a partire da domani e fino al 14 novembre non perdete la prima tappa di Lo Sguardo Obliquo, mostra di illustrazione itinerante che viaggerà in Italia e all'estero fino a ottobre 2016. Per seguirne gli spostamenti tenete d'occhio questa pagina.

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Isabella Mazzanti nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

18/9/2015

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Immagine"The Secret Garden", La Spiga Edizioni
Cari storysellinghini impiccioni, questo terzo venerdì di settembre porta temperature davvero estive dalle nostre parti, ma noi ancora resistiamo eroicamente al richiamo del mare per dedicarci alla nostra intervista mensile. Anche questo mese vi presentiamo qualcuno che si occupa di illustrazione -e non solo!- e, anche questo mese, ci rifiutiamo di credere che non abbiate mai sentito parlare del nostro ospite. 
Si tratta di una giovanissima che ha studiato psicologia, ha una Laurea in Archeologia e Storia dell'Arte dell'Estremo Oriente e si è infine formata all'Accademia di Belle Arti di Macerata.
Siamo innamorate delle sue suggestive immagini e speriamo di poterla incontrare prestissimo. Nel frattempo, cerchiamo di conoscerla meglio così… ecco a voi Isabella Mazzanti!

1- Ok, sei un'illustratrice. Ma, di mestiere, cosa fai?
L'illustratrice. Ma anche l'art director per un'agenzia, e insegno in una accademia di nuovissima generazione dedicata interamente alle arti visive, Idea Academy di Roma.

ImmagineCover test per "Carmilla", Edition Soleil
2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Nella mia giornata ideale mi alzo presto, faccio una passeggiata nei dintorni di casa mia (abito ai Castelli Romani, e ho vicino a me due fra le più belle delle Ville Tuscolane), poi un po' di yoga, una colazione leggera, e lavoro fino a pranzo. Pausa libro o serie tv e poi di nuovo a disegnare fino al tardo pomeriggio, quando vado in palestra o a fare un salto in centro. Dopo cena si disegna ancora fino a tarda sera, poi nanna... purtroppo però non tutte le giornate sono "ideali" e sopratutto in estate va a finire che mi alzo sì presto, ma già stanca! Lavoro, poi appena sale il caldo mi addormento ovunque, mi sveglio, salto il pranzo, lavoro, mi riaddormento, appena fa fresco la sera ceno, e poi vado al parco ad allenarmi e lavoro ancora fino a tardi.

3- Con cosa nutri la tua creatività?
Credo sia lei a nutrire me, il più delle volte. E' molto premurosa!

Immagine
"Bons baisers ratés de Venise", Gulfstream Editeur
ImmagineStudio per "Mina's diaries"
4- C'è qualcosa che vorresti dire alla te stessa del passato?
Vorrei dirle tante cose, ma la più importante è: "Non preoccuparti così tanto della te stessa del futuro!"

5- Una domanda a piacere!
Che progetti hai per il futuro? 
Beh, in realtà non lo so. Sto lavorando ad alcuni progetti che mi impegnano molto, e con scadenze avanti nel tempo. Ma appena possibile vorrei fare un lungo, lungo viaggio, in solitaria.

Augurando alla bravissima Isabella di poter presto realizzare tutti i suoi progetti, vi diamo appuntamento al terzo venerdì di ottobre e vi invitiamo a leggere le interviste precedenti ai nostri amici qui!


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Maurizio Quarello nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

21/8/2015

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Immagine"Mio padre, il grande pirata", Orecchio Acerbo Editore
Cari amici e colleghi sficcanasoni, come anticipato nel post precedente StorySelling non usa farsi i fatti propri neanche in vacanza e, questo mese, ha trascinato nella sua tana il povero Maurizio Quarello, inondandolo di domande scomode. Come sempre ci rifiutiamo di credere che non conosciate già i poveri sventurati che cadono nella nostra trappola, soprattutto quando hanno alle spalle una carriera brillante come quella di Maurizio. Ma, se avete bisogno di un ripassino, vi ricordiamo che il nostro ospite di agosto inaugurò StorySelling Lab ad ottobre 2014 con il primo degli otto workshop che animarono Putignano (BA) fino a metà novembre. 
Ma come, ve lo siete perso? Non disperate, perché le lezioni furono videoregistrate e sono tutt'ora a vostra disposizione sul sito di Laboratori dal Basso o su YouTube.
Per ogni altra curiosità, invece, eccolo qui!

Immagine
"L'autobus di Rosa", Orecchio Acerbo Editore
Immagine"Les aventures de Pinocchio", Milan
1- Ok, sei un illustratore. Ma, di mestiere, cosa fai?
Sembra la domanda fatta dall'impiegato del comune quando deve riempire la casella "professione" sulla carta d'identità! Io, personalmente, ho rinunciato a spiegare cosa significhi "illustratore" e quindi rispondo a voi come all'impiegato: "professore".

2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Ho due giornate tipo: quando insegno all'Accademia mi sveglio alle 7:45, prendo il caffè, salgo in macchina, guido, parcheggio, prendo un secondo caffè al bar, entro in aula, sgrido gli studenti per quattro ore fino alle 13, mangio, mi rilasso fino alle 14, poi riprendo a sgridare gli studenti fino alle 18, risalgo in macchina, guido, arrivo a casa, mi stravacco sulla sdraio in giardino (o davanti al camino, a seconda della stagione) con un bicchiere di vino, cucino, mangio, leggo o guardo un film fino a mezzanotte circa, vado a dormire.
Quando lavoro a casa mi sveglio verso le 9, prendo il caffè, poi ne prendo un secondo, rispondo a un po' di e-mail, disegno fino a mezzogiorno, cucino, mangio, prendo il terzo e ultimo caffè, leggo o faccio una passeggiata per circa un'ora, disegno fino alle 18, mi rilasso fino alle 19:30, cucino, mangio, leggo o guardo un film fino a mezzanotte circa, vado a dormire.

Immagine
"Toni Mannaro jazz band", Orecchio Acerbo Editore
ImmagineLa classe di Maurizio a StorySelling Lab
3- Con cosa nutri la tua creatività?
Che leggo e guardo film l'ho già detto, vero?!

4- C'è qualcosa che vorresti dire al te stesso del passato?
Studia le lingue!!!

5- Una domanda a piacere!
A chi? A me stesso? Prima parlo da solo e adesso m'interrogo anche.
Va bene:
- Maurì!
- eh?!
- secondo te non sapevano più che chiedere e se la sono cavata così?
- mi sa proprio di sì.
- pure a me!
(Ma noi di StorySelling neghiamo fortemente qualsiasi insinuazione su una presunta carenza di curiosità! :D)

La Tana delle Ficcanaso vi dà appuntamento al terzo venerdì di settembre con una nuova intervista. Noi non ce la perdiamo per nulla al mondo!

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Manuela Salvi nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

17/7/2015

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Carissimi amici, incuranti di sciocche superstizioni sfidiamo questo caldo venerdì 17 con una nuova intervista. Oggi è caduta nella nostra tana Manuela Salvi, energica scrittrice e nostro personale mito, che è stata nostra ospite ad ottobre 2014, durante la prima edizione di StorySelling Lab. Se avete assistito con noi alla sua lezione e non vi ricordate di lei (naaaa, non ci crediamo!) o volete conoscerla meglio, eccola qui!
Immagine"Nei panni di Zaff", Fatatrac
1- Ok, sei una scrittrice. Ma, di mestiere, cosa fai?
Professionista dell’editoria per ragazzi? Stranamente c’è una convergenza interessante tra ciò che sono e ciò che faccio.

2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Si potrebbe riassumere con sveglia-computer-palestra-film/uscita: di una noia sconvolgente. Il fatto è che il 90% delle cose eccitanti di una giornata-tipo avvengono nella mia testa…

3- Con cosa nutri la tua creatività?
Con i viaggi, brevi e frequenti. E con le sfide nuove, tipo torno all’università a quarant’anni ma in un’altra lingua. Oppure, mi rimetto a disegnare dopo dieci anni che non tocco una matita. Cose rilassanti così.


Immagine"E sarà bello morire insieme", Mondadori
4- C'è qualcosa che vorresti dire alla te stessa del passato?
Studia l’inglese ADESSO e cerca di arrivare a trent’anni con un proficiency. Grazie.

5- Una domanda a piacere!
Da scrittrice per ragazzi, qual è la cosa che più ti manca dell’infanzia?
Le giornate passate in strada, senza cellulari, senza schermi, con gruppi di amici da venti o più, a correre come se non ci fosse domani e a sognare il futuro nel vento dell’estate.

C'è però dell'altro: qui a StorySelling, nonostante non ci si consideri social addicted, non ci facciamo certo sfuggire novità e riflessioni dei nostri scrittori preferiti (altrimenti che ficcanaso siamo?).
Seguendo Manuela sul suo profilo facebook, ci siamo spesso imbattute nei suoi racconti e pensieri che abbiamo trovato interessanti e d'ispirazione. Abbiamo pensato perciò di chiedere a Manuela di condividerne uno con i nostri lettori. Un racconto su come l'atteggiamento di un adulto nei confronti di un bambino possa influenzarne fortemente il futuro.
(E con ciò vi diamo appuntamento alla prossima sficcanasata: ci rivediamo il terzo venerdì di agosto!)

Immagine"Tre desideri molto smart", prog. Scrittori di Classe, Conad
"All'inizio si ipotizzò che la mia maestra fosse un po' svampita. 
Metteva sempre BRAVISSIMA ai miei temi, eppure quando mia madre andava a leggerli, trovava un sacco di errori.
La prima volta pensò che la maestra fosse distratta.
La seconda pensò che magari non vedeva bene, visti gli occhiali che portava.
La terza le telefonò per capire come mai non sottolineasse gli evidenti errori di grammatica che facevo nei miei temi.
E lei le rispose: "Signora, non lo faccia. Sua figlia quando scrive ha una grande fantasia, scrive di getto e con entusiasmo, se le facessimo notare gli errori potrebbe bloccarsi. Così invece si correggerà da sola man mano che studieremo la grammatica, senza perdere il piacere della scrittura."
Quella maestra è diventata nel tempo una di famiglia, presente in ogni occasione speciale come una nonna saggia a cui dobbiamo tanto.
I suoi BRAVISSIMA mi hanno sproporzionatamente aiutata a non perdere il piacere della scrittura. Al punto che la scrittura è diventata la mia vita.
E io spero che questa storia possa servire a tanti adulti che hanno paura degli errori dei bambini." 


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Massimiliano Di Lauro nella tana delle ficcanaso: le interviste di StorySelling

19/6/2015

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Cari amici di StorySelling, neanche il caldo ci fa desistere dallo sficcanasare qui e lì nelle vite, ma soprattutto nel lavoro, di chi proprio ci piace tanto. Questo mese siamo felici di presentarvi Massimiliano Di Lauro, illustratore pugliese che -giovanissimo- ha già raggiunto magnifici risultati e, ne siamo certe, farà ancora moltissima strada.
Eccolo qui! :)
ImmagineMassimiliano Di Lauro - "Favole per bambini a testa in giù", Editori Riuniti
1- Ok, sei un illustratore. Ma, di mestiere, cosa fai?
Al momento di lavoro faccio proprio l’illustratore. Diciamo che riesco a sopravvivere facendo questo mestiere. Ovviamente integro i guadagni con attività come workshop e laboratori di vario tipo o un po’ di attività imprenditoriale tipo vendere stampe o altri gadgets. Sono anche un musicista e la cosa mi aiuta ad arrotondare di tanto in tanto, anche se questa attività non la considero assolutamente un lavoro nel, mio caso; è più uno sfogo, una necessità, un’occasione per viaggiare un po’ e incontrare gente. Spero di poter continuare così perchè fare anche un altro lavoro, uno di quelli da scrivania ad esempio, mi risucchierebbe via troppe energie vitali per potermi poi dedicare anche a ciò che amo, ovvero disegnare. Ho già sperimentato la cosa per un periodo ed è stata davvero dura.

2- Ci racconti come si svolge una tua giornata-tipo?
Mi sveglio, faccio colazione, mi lavo e poi vado nel mio piccolo studio a lavorare. Faccio molte pause (la mia soglia dell’attenzione è davvero bassissima). Qualche volta esco a farmi un caffè e un giretto col sole, ma solo col sole, la odio la pioggia. Poi mi cucino un bel pranzo, un po’ di svago da internauta e di nuovo lavoro con tante, tante pause, musica, un succo o un te, qualche volta, anzi raramente, un po’ di attività fisica. Alla sera ceno e poi o guardo un film, se c’è qualcosa di interessante guardo la tv, oppure esco con gli amici, vado ad ascoltare un bel concerto o a bere una birra.
Insomma, niente di che.
Che vi aspettavate?

Immagine
Massimiliano Di Lauro - "Re Matteuccio I", Progedit
ImmagineMassimiliano Di Lauro - "Original italian sanguinaccio", tavola realizzata per Forchette di Cartone
3- Con cosa nutri la tua creatività?
Di tutto: film, musica, libri, graphic novel e poi con le cose che vedo per strada, le cose che mi capitano sotto gli occhi. Nei miei disegni ci finisce di tutto, un po’ come sotto la mia scrivania.

4- C'è qualcosa che vorresti dire al te stesso del passato?
Me la chiedo spesso questa cosa. Per quanto cambierei un sacco di cose, credo che fare le stesse identiche cose. In fondo è proprio grazie ai miei errori che ho finito col diventare ciò che sono. Però un paio di consigli al me del passato li darei: farei scoprire al Massimiliano del passato i libri illustrati un po’ prima, perché ci ho messo un bel po’ di tempo, e poi gli direi di godersi un po’ di più i nonni e i bei momenti in famiglia. Mi manca terribilmente la spensieratezza dell’infanzia.

Immagine
Massimiliano Di Lauro - "Mi primer viaje", OQO Editoria
ImmagineMassimiliano Di Lauro - "Josh Homme - Rock Motel", Squame
5- Una domanda a piacere!
Ok, allora: caro Massimiliano, che cosa ti piacerebbe illustrare? Di cosa vorresti parlasse la prossima storia che illustrerai?
Grazie per la domanda, è proprio quella che avrei voluto mi facessi. Mi piacerebbe illustrare una storia di cowboy oppure di un eschimese o anche di una qualche tribù africana. Non so perché, ma sono in fissa con queste cose… se ne avete, fatevi sotto, scrivetemi.
Ah, dimenticavo, sono un gran rompiballe.

Se anche a voi le immagini, i colori e la tecnica di Massimiliano fanno brillare gli occhi, vi consigliamo di farne una scorpacciata sul suo blog (qui) e di seguirlo sulla sua pagina facebook (qui).

Il prossimo appuntamento con La Tana delle Ficcanaso è per il terzo venerdì di luglio: chi sarà il prossimo a cadere tra le nostre grinfie? 

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