Scrivo libri per bambini e fumetti. Collaboro con una decina di case editrici contemporaneamente ad altrettanti progetti, in Francia, Portogallo, Stati Uniti, Canada e Italia. Ogni tanto scrivo storie per la presse jeunesse, cioè le riviste che in Francia escono mensilmente in edicola, con fumetti, racconti e giochi. Al momento sto lavorando anche a un film e una serie TV. Poi come autore tengo diversi workshop indirizzati a chi vuol fare il mio stesso lavoro. Da due anni sono anche “schedato” come professore allo IED di Torino dove seguo le classi di illustrazione.
Mi alzo presto, scendo a fare colazione nella hall dell’hotel, poi verso le 8 qualcuno viene a prendermi per portarmi in qualche scuola. Di solito ho 3-4 incontri al giorno. Nel week end sono a qualche salone dove si dedica tutto il giorno. Quando sono in tour ho tempo per dedicarmi al lavoro perlopiù nel tardo pomeriggio o la sera. In viaggio scrivo un po’ ovunque, perlopiù in aereo, negli aeroporti, in TGV. Ma la scrittura “creativa” occupa poco del mio tempo. Scrivo molto ma sono anche veloce. La maggior parte del tempo va nel seguire i progetti, gli storyboard che avanzano piano piano (per fare un libro ci vuole circa un anno), i testi che vanno modificati secondo le richieste dell’editore. Poi c’è tutta la parte amministrativa che è un po’ noiosa e che accumulo finché non ne posso più e devo farla per forza. Poi la comunicazione, le interviste, ecc. Le mie giornate sono piuttosto incasinate e difficilmente riesco a fare quello che volevo. Ho delle liste settimanali di cose da evadere ma poi c’è sempre qualche urgenza che prende il sopravvento. In tutto questo anche il cazzeggio ogni tanto prende il sopravvento per cui mi faccio un giro in skate, guardo un episodio di Avengers o Panique au Village oppure faccio una partita a Super Tux Kart o a Red Eclipse cercando di centrare più androidi possibile.
Principalmente con il viaggio. Cambiare continuamente di panorama e incontrare sempre gente nuova penso aiuti la mente a non fossilizzarsi sulle abitudini. O almeno credo che questo sia quello che succede a me. Poi ci sono i film, le serie TV, i fumetti, la lettura in genere, i videogiochi, il cazzeggio su internet, l’arte moderna, la ricerca continua di nuovi illustratori e di nuove passioni.
Nel cazzeggio su internet mettici anche un po’ di studio, sui temi più disparati: dal bondage alla storia della patata. Ultimamente mi sono dato allo studio dell’assiro. Mi serviva per un fumetto ma spesso studio cose a caso, solo per alimentare la mia curiosità.
Non saprei. Forse “Non prendere la pizza ai funghi!”. Avevo 14 anni, eravamo in campeggio e dopo quella pizza ai funghi ho passato la notte con atroci dolori di stomaco e la testa nel water.
Penso di aver visto diversi santi scuotere la testa seduti su una nuvoletta. Ciò però non ha minimamente scosso il mio radicato ateismo. In seguito, incurante del pericolo, ho continuato ad ordinare pizza ai funghi (ma ora che ci penso, non tanto spesso).
5- Una domanda a piacere!
Perché ti sei piastrata i capelli? Mi piacevi molto di più con i riccioli! Non farlo mai più!
(Una StorySellinghina arrossisce... fino alla punta dei capelli!)
Se lo scorso anno vi siete persi l'intervento di Davide a StorySelling Lab o avete voglia di rivederlo, trovate la prima parte del suo intervento qui e la seconda parte qui. Noi vi diamo appuntamento al terzo venerdì di dicembre per la sficcanasata di fine anno e vi invitiamo a leggere le sficcanasate precedenti qui.