
Scrittrice appunto, che significa che scrivo un po’, che poi contatto gli editori, li richiamo, leggo contratti, li discuto, riscrivo, seguo il progetto, lo valido, rispondo a un sacco di email, organizzo incontri, incontro ragazzi, partecipo alle fiere del libro, firmo, faccio fatture, richiamo per le fatture non pagate, spiego il nostro statuto alle istituzioni… fare la scrittrice è un lavoro poco sexy! Ma anche entusiasmante perché è un mondo dinamico, creativo, e ricco di bella gente.
2- Ci racconta come si svolge una sua giornata-tipo?
Mi sveglio presto, alle 5, per godermi 2 ore di assoluta tranquillità. Poi, per un’oretta, torna il dolce caos della famiglia, e il mio tavolo di studio diventa tavola per la colazione. Alle 8 riprendo il mio spazio fino alle 16, tempo in cui scrivo e faccio tutto quello che ho detto prima. Mi prendo una pausa alle 11 per andare a correre, una alle 13 per il pranzo, e se mi stufo prima o dopo, studio un po’ il violoncello. Il resto del tempo faccio la mamma, l’innamorata, l’amica, la studentessa e anche, ogni tanto, la pigra.

Sto sviluppando una vera e propria teoria su quell’argomento, e sono contenta di darvene l’anteprima ^_^ Avete il diritto di saltare il paragrafo…
Secondo me, ci sono tre cose che nutrono la creatività : 1. la propria interiorità, ossia le emozioni che accumuliamo, 2. il mondo che ci circonda, quello in cui viviamo, nella vita di tutti i giorni o nei giornali, e 3. l’arte, che è la visione di un'altra persona, un alter ego, un “altro io”, l’artista che ha la capacità di rendere visibile il suo mondo interiore o esteriore. Guardando la storia dell’arte, queste tre fonti danno tre tipi di artisti: i lirici, gli storici e i meta-testuali. Ovviamente, ci sono quelli bravi in tutti e tre, tipo Proust. Io sono più lirica, e un po’ meta-testuale. Non sono molto brava col mondo esterno: sono poco osservatrice e mi manca l’empatia, preferisco ragionare su concetti.
4- C'è qualcosa che vorrebbe dire alla se stessa del passato?
Mi piacerebbe tantissimo dire alla bimba che ero di non preoccuparsi, che i broccoli hanno diritto, un giorno, a un bel paio di ali. E di non ascoltare quelli che dicono che l’infanzia è la migliore parte della vita. Non è per niente vero, è solo gente che non osa godersi la propria libertà. Non posso dirlo a questa bimba, allora cerco di dirlo ai bimbi di oggi. Ma non so se mi sentono, ci sono troppe grida intorno. Trovo il mondo molto ostile ai piccoli, e non sto parlando di ragazzi soldato ma della violenza insidiosa della scuola o della famiglia…

Grazie, molto gentile, la prendo al volo: avreste qualche consiglio di libri italiani da tradurre in francese? Avevo tradotto Cion Cion Blu di Pinin Carpi un paio di anni fa e mi era piaciuto tantissimo... vorrei ricominciare!
(Fatevi sotto e scriveteci cosa consigliereste ad Alice!)
Alice vi aspetta sul suo blog con tutte le sue interessanti novità!
Noi, invece, oltre ad invitarvi come sempre a rileggere le vecchie interviste qui, vi chiediamo di restare sintonizzati: molto molto presto annunceremo tra queste pagine un'importante novità che ci riguarda!